Come scrivere l’incipit di un thriller che catturi il lettore (e lo incolli alla pagina).
Analizziamo le regole per scrivere un incipit efficace e agganciare subito il lettore. Tecniche, esempi e una checklist pratica.
Iniziare col botto
Se il tuo incipit non cattura, il lettore chiude il libro. Stop. Finito. Non ci sono altre possibilità. Se non lo agganci subito, il lettore smette di leggere.
Hai presente quella sensazione quando apri un libro, inizi a leggerlo e non riesci più a posarlo? Molto spesso la colpa (o il merito) è dell’incipit: il suo potere magnetico decide se il lettore va avanti o chiude il libro.
Nel thriller questa regola vale ancora di più ma in generale vale per tutte le storie, l’incipit è il punto d’innesco: la miccia che fa esplodere la voglia di leggere.
L’incipit è una strategia narrativa: una frase, un paragrafo d’apertura, una prima pagina, pensati per catturare l’attenzione, trascinare il lettore nel mondo del racconto e farcelo restare.
In pratica:
- È il biglietto da visita del tuo romanzo.
- Stabilisce tono, atmosfera e aspettative.
- È una promessa per il lettore: se continui a leggere, scoprirai cose che valgono il tuo tempo.
Se fallisci l’incipit, rischi di perdere il lettore ancora prima di avergli venduto il libro. Non è raro, infatti, che un lettore apra il libro in libreria e legga la prima pagina — o le prime pagine — prima di portarlo alla cassa. E tu non vorresti mai che lo mettesse giù e rinunciasse all’acquisto perché ha trovato il tuo incipit poco interessante, vero?
In questo articolo ti spiego come scrivere un incipit che morde e attira il lettore, con regole semplici e concrete.
Metti in pista lo spettacolo. Subito.
La tendenza contemporanea è iniziare in medias res: nel mezzo dell’azione. Niente prologhi, noiosi infodump, niente scene lunghe e noiose. Devi trascinare il lettore nel tuo mondo narrativo, e farcelo restare. Per fare ciò devi scaraventarlo nel centro dell’azione, dell’enigma, del problema.
Esempio semplice:
“La sveglia suonò alle 6:30. Fece colazione. Si lavò i denti. Poi uscì e trovò un cadavere davanti alla porta.”
Solo l’ultima frase conta. Il resto? Da tagliare.
Quindi evita le scene neutre e statiche. Descrizioni scialbe e noiose.
❌ “Era una giornata grigia.”
✅ “Un tuono esplose sopra i tetti. Lui alzò lo sguardo: una ragazza era appesa alla grondaia e stava per cadere giù.”
Mostra. Sposta il lettore dentro la scena.
Le tipologie di incipit utili (specialmente per un thriller)
Ci sono alcune tipologie che funzionano meglio come agganci narrativi:
Ecco come possono entrare nel tuo arsenale da scrittore:
| Tipo | Descrizione | Perché usarlo in un thriller |
| Frase scioccante | Un’affermazione potente o disturbante | Perfetto per shock immediato, creare disorientamento |
| Domanda | Un interrogativo che attira curiosità | Ottimo per importare subito conflitto interiore o trama |
| Aneddoto breve | Un ricordo o evento introdotto come microstoria | Ideale se serve un aggancio emotivo rapido |
| Descrizione suggestiva | Immagini vivide che evocano atmosfera | Utile per instaurare clima e tono fin da subito |
Esempio: “Ho capito di essere un mostro quando ho iniziato a desiderare il sapore della carne umana.” (frase scioccante)
“Cosa succederebbe se potessi cambiare una scelta del passato…?” (domanda)
“Vi racconterò di quella volta in cui sono andato davvero vicino a perdere tutto.” (aneddoto)
Anche io, nei miei primi libri e racconti, ho fatto l’errore di non dare peso all’incipit e di non perfezionarlo. Ma ora, preferisco partire con frasi scioccanti o azioni che catapultino il lettore fin da subito nel centro della storia.
Inserisci conflitto o squilibrio
Ogni thriller inizia con un trauma, una rottura dell’ordinario, dell’equilibro. È proprio quell’evento destabilizzante che getta il protagonista – e il lettore – in una spirale di domande senza risposta, obbligandoli a confrontarsi con l’ignoto e a inseguire la verità in un clima di tensione crescente; che si tratti di una scoperta inquietante, di una persona scomparsa o di una chiamata improvvisa, ciò che conta è che il senso di smarrimento e urgenza sia percepibile fin dalle prime righe, così da spingere chi legge a chiedersi subito: “Cosa diavolo sta succedendo?”
Alcuni esempi efficaci:
- Una scoperta inquietante
- Una persona scomparsa
- Una chiamata improvvisa
- Una macchia di sangue
- Un cadavere
Il narratore, l’ellissi e il flusso di coscienza
Le primissime pagine di una storia hanno un ruolo cruciale nel presentare chi la narra, influenzando tono e punto di vista dell’intero romanzo. Analizziamo i principali tipi di narratore, aspetti utili che puoi combinare con le altre tecniche che sceglierai di applicare:
- Narratore inattendibile: se il narratore racconta in modo distorto, già dalle prime righe metti il lettore sulla corda.
- Ellissi: omettere parti del passato, lasciare vuoti intenzionali… crea mistero e invita a proseguire.
- Flusso di coscienza: coinvolge il lettore nella mente del personaggio, spesso con salti temporali o pensieri frammentati.
Queste tecniche sono potenti, ma vanno dosate con cautela: in un thriller vuoi tensione, non confusione. Farò un articolo dedicato in seguito, cercalo sul blog.
Non spiegare tutto subito. L’incipit deve creare domande, non dare risposte.
❌ “Era in fuga perché aveva rubato un chip sperimentale.”
✅ “Aveva il fiato corto. Sentiva la sirena in lontananza. Il chip gli bruciava in tasca.”
Spiega dopo. Adesso aggancia.
Checklist operativa per l’ incipit di un thriller
- Inizia con un evento, non un contesto
- Mostra un elemento di pericolo o tensione
- Lascia domande aperte
- Evita spiegazioni premature
- Scegli una frase d’apertura che morde
- Punta sull’azione, poi (semmai) sul contesto
Errori da evitare
Dieci errori da evitare quando scrivi un incipit narrativo. Ecco quelli più pericolosi per un thriller.
| Errore | Perché è letale | Come evitarlo |
| Iniziare con un cliché | Il lettore cambia scheda | Evita frasi fatte, espressioni già viste |
| Restare generici o troppo criptici | Non agganci – confondi | Inserisci elementi concreti già da subito |
| Svelare troppo presto | Rapporto tra curiosità e sorpresa si estingue | Tieni le informazioni chiave da rivelare dopo |
| Essere prolissi | Il lettore si stanca | Vai al nocciolo, taglia il superfluo |
| Descrizioni eccessive | Appesantiscono, spezzano ritmo | Lascia che l’ambiente emerga dall’azione |
| Personaggio o stile inadatti | Prometti una cosa, ne offri un’altra | L’incipit deve “sentire” del resto del romanzo e rispettarne lo stile |
| Essere poco originali | Il lettore può avere la sensazione di conoscere già la storia | Leggi molto e cerca qualcosa di tuo |
| Mancare di suspence | Non suscita domande | Crea tensione e curiosità |
| Incipit troppo complicato | Il lettore potrebbe perdersi | Cerca di creare un incipit semplice e diretto |
| Non sperimentare alternative | Potresti aver perso l’opening migliore | Fai 2–3 versioni e confrontale |
Conclusione
Hai una sola occasione per agganciare il lettore. Non sprecarla!
L’incipit non è solo “le prime righe”: è il campo di battaglia. Se riuscirai a conquistare il lettore allora ti sarai guadagnato la possibilità di raccontargli la tua storia.
Devi scegliere con cura tono, voce, cosa mostrare e cosa lasciare nell’ombra. Prendendo spunto queste regole, puoi scrivere aperture che colpiscono, interrogano, agganciano e trascinano il lettore nel tuo romanzo. aperture che colpiscono, interrogano, agganciano e trascinano il lettore nel tuo romanzo.
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