Recensione libro: L’ultimo saluto – di Tim Weaver

Recensione libro: L’ultimo saluto – Tim Weaver

Cari “amici delle storie,” ben ritrovati,

per conto di Thriller Cafè ho letto e recensito il libro di Tim Weaver “l’ultimo saluto” edito da Fanucci.

Potete leggere la recensione di seguito oppure visitare il sito Thriller Cafè qui: https://www.thrillercafe.it/lultimo-saluto-tim-weaver/

Cari amici di Thriller Cafè oggi ci occupiamo de “L’ultimo saluto”, romanzo di Tim Weaver edito da Fanucci.

“Che cosa dici che fai ai tuoi figli?”

Siamo in Inghilterra, un uomo e suo figlio spariscono mentre si trovano al Luna Park Seven Peaks all’interno della giostra della casa infestata. Le telecamere di sorveglianza della giostra li vedono entrare ma non li vedranno mai uscire. Che cosa è successo a Tom Brenner e suo figlio Leo? Com’è possibile che siano svaniti nel nulla?

L’investigatore privato specializzato in persone scomparse David Raker sta indagando sulla madre di una sua cliente, Fiona Murphy, uscita di casa e scomparsa quarant’anni prima, che ha improvvisamente iniziato a inviarle dei biglietti.

Raker inizia un’indagine accurata ricca di dettagli nascosti che lo portano indietro fino al 1985 sulle tracce della donna scomparsa. Ogni tassello del puzzle, ogni persona che incontra e interroga lo avvicinano alla verità, una verità pericolosa che uccide tutti coloro che le si avvicinano.

Presto Raker inizia a sospettare che le vicende di Fiona Murphy siano intrecciate a quelle di Tom Brenner sparito al Luna Park e che tutti i protagonisti siano in qualche modo legati al “Castello” un club esclusivo di cui risultano essere soci molti poliziotti.

Ma Raker è anche un uomo che cerca di aiutare gli amici e per farlo è disposto a mentire fino al punto di inscenare la morte di Healy un ex collega della polizia inglese che però è stato smascherato e incarcerato. Raker dovrà condurre così l’indagine su Fiona Murphy con il fiato sul collo dell’agente Parkes e dell’agente Phillips del Met che cercano in tutti i modi di incriminarlo per aver aiutato l’amico Healy a inscenare la sua morte.

Di chi si può fidare Raker? Forse solo di sé stesso. Ed è così che conduce la sua indagine, scavando e mettendosi in pericolo in prima persona fino a comprendere che le tessere che compongono il puzzle partono da lontano, fin dal Sud Africa. Un mondo violento dove atti crudeli vengono perpetrati nel nome di ideali folli e in cui si aggira un oscuro personaggio che porta sulla schiena un tatuaggio da cui prende il suo soprannome: Lupo Rosso.

Come ogni romanzo di Weaver anche “L’ultimo saluto” è garanzia di suspense. I punti di forza sono i suoi personaggi e la costruzione di una trama brillante. Il fulcro del progetto narrativo è l’indagine di David Raker, che si dipana pagina dopo pagina. La scorrevolezza della scrittura dell’autore instilla nel lettore la sensazione di procedere accanto al protagonista nel tentativo di svelare il mistero.

Ogni personaggio che Raker incontra si materializza davanti ai nostri occhi grazie alle capacità descrittive di Weaver che ha costruito le basi narrative del romanzo su personaggi credibili e ben sfaccettati.

Il romanzo è intenso senza particolari punti morti e la storia procede scorrevole e ricca di suspense. La trama è credibile, zeppa di colpi di scena che sono sicuro terranno il lettore incollato al libro fino all’ultima pagina. Non manca l’azione anche se non è per questo motivo che si faranno ricordare le gesta di Raker ma bensì per il suo modo di ragionare e affrontare l’indagine, sempre attento ai dettagli che si pongono sul suo cammino. Un libro ben scritto e ben progettato che non mancherà di lasciare col fiato sospeso fino all’ultimo.

L’autore

Tim Weaver è nato nel 1977 a Bath, dove vive con la moglie e la figlia. Giornalista dai molteplici interessi, ha esordito come scrittore con Morte sospetta, primo romanzo della serie dedicata a David Raker, l’investigatore specializzato nella ricerca di persone scomparse. Questo romanzo è il dodicesimo capitolo della serie.

Se anche voi lo avete visto fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.

A presto,

favicon firma patrick landi

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