
Recensione film: Il mondo dietro di te
Cari “amici delle storie,” ben ritrovati.
Oggi ci occuperemo di cinema con la recensione del film thriller: Il Mondo dietro di te. Regista e sceneggiatore Sam Esmail con Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke, Myha’la e Kevin Bacon. Il nuovo thriller apocalittico di Netflix con Julia Roberts e Ethan Hawke ispirato dal romanzo omonimo di Rumaan Alam, ha attirato subito la mia attenzione, da buon amante del genere fantascienza, apocalittico e distopico.
Una trama oscura e accattivante, un cast di alto livello è il motivo che ha portato questa pellicola a essere considerata il film del momento. Come sempre cercherò di dare un giudizio senza spoilerare troppo…
Una famiglia americana decide di affittare una casa nel bosco e passare un weekend in serenità lontano da tutto. La loro tranquillità viene sconvolta da alcuni eventi inspiegabili. Una petroliera si arena sulla spiaggia, il segnale del cellulare sparisce, la tv smette di funzionare, una mandria di cervi si affaccia in giardino e tutta un’altra serie di eventi che rendono inquietante la situazione.
Ad aggiungere mistero, nel cuore della notte, due estranei suonano alla porta dichiarando di essere i proprietari della casa, giunti lì per rifugiarsi dal panico che si sta diffondendo in città in seguito di un cyberattacco.
L’atmosfera surreale che si crea porterà a tensioni e conflitti sempre più accesi in un clima terrificante. Il film è particolarmente inquietante e crea la propria peculiarità sulla sensazione di pesantezza, terrore, paura, mistero. Elementi che, scena dopo scena, si alimentano in un vortice di angoscia.
La parte più bella del film, a mio modo di vedere, è il messaggio che intende trasmettere. Una sorta di avvertimento, un campanello di allarme, uno scorcio su un possibile futuro, in cui il collasso mondiale della civiltà è possibile.
Il senso di angoscia che lo spettatore percepisce è dovuto alla verosimiglianza con una possibile realtà e non stupisce se qualche spettatore può domandarsi non se, ma quando, tutto ciò potrà accadere. Il film però è tutt’altro che memorabile. Lento, a tratti inconcludente. I personaggi sembrano restare chiusi in un limbo fisico e psicologico, dal quale non riescono a uscire e anche lo spettatore si trova chiuso in un loop. Molte questioni aperte durante il film non vengono chiuse e il finale lascia lo spettatore con un po’ di amaro in bocca e la sensazione di irrisolto.
Ne consiglio la visione agli appassionati di genere che sappiano guardarlo con il giusto senso critico.
Sono curioso di leggere il romanzo che, come spesso accade, avrà molto di più da dire. Se anche voi lo avete visto fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
A presto,
Patrick

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